Stephen Shore
Stephen Shore nasce a New York nel 1947 ed è universalmente considerato uno dei padri fondatori della fotografia moderna a colori.
Shore è noto, in particolare, per la sua collaborazione nel progetto di neotopografia “New Topographics: Photographs of a Man-Altered Landscape” (Neotopografia: fotografie di un paesaggio alterato dall’uomo) del 1975 assieme ad artisti come Robert Adams, Lewis Baltz, Joe Deal e Bernd e Hilla Becher.
Stephen Shore si avvicina al mondo della fotografia in giovane età. A dieci anni riceve in regalo il libro “American Photographs” del fotografo americano Walker Evans, che lo influenzerà notevolmente. A 17 anni lascia la scuola per frequentare la Factory di Andy Warhol.
A 23 anni, fu il primo fotografo nella storia cui venne dedicata una personale al Metropolitan Museum of Art di New York.
Nel 1973 compie il primo viaggio attraverso gli States della durata di due anni. Al ritorno pubblica il libro “American Surfaces”, una delle sue raccolte fotografiche più famose. Con una Rollei appesa al collo e delle pellicole a colori, Shore fotografa tutto quello che incontra nel corso del viaggio: i pasti consumati, le strade, le persone, i motel, le automobili, i paesaggi urbani. Ne risulta un potente affresco dell’America di provincia, in cui Shore ci racconta il paesaggio modificato modificato dall’uomo. Le stazioni di servizio, i cartelli stradali, le auto, i cavi elettrici, le insegne pubblicitarie, sono i segni del consumismo che hanno per sempre modificato il il paesaggio tradizionale americano.
L’attenzione di Stephen Shore per l’ordinario e l’utilizzo del colore, costituirono una sorta di rivoluzione in un mondo della fotografia in cui il bianco e nero dominava la scena. Fino a quel momento, infatti, fotografi e galleristi avevano disdegnato la fotografia a colori, ritenendola adatta solo a fini pubblicitari e commerciali.
Dalla seconda serie di viaggi, nel 1982, nasce “Uncommon Places”. Le foto, realizzate con una fotocamera di grande formato, presentano una ricca densità di colori e informazioni. Sicuramente fu una svolta inaspettata nella carriera dell’uomo che aveva inventato l’ “estetica dell’istantanea”. Le fotografie di grande formato, fino a quel momento, erano state realizzate dai grandi fotografi di paesaggi, come Ansel Adams. Stephen Shore conferì ai detriti della cultura pop la stessa magnificenza tipica delle fotografie dei grandi paesaggi americani.
Il lavoro di Stephen Shore ha influenzato la successiva generazione di fotografi che, con Martin Parr e Thomas Struth ha approfondito la sua ricerca fotografiche nelle strade secondarie delle aree suburbane americane.
Ha raccolto il frutto dei numerosi anni di insegnamento nel libro “Lezione di fotografia. La natura delle fotografie”, in cui insegna ai lettori, fotografi amatoriali o aspiranti professionisti, a leggere le fotografie.